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Caccia al segnale

AC News

Una ricerca dell'Automobile Club di Roma classifica i segnali stradali della Capitale, dividendoli in nove categorie di errore. Manda anche tu la foto del «tuo» segnale sbagliato e «iscrivilo» nella sua categoria.



I segnali stradali sono sotto accusa in tutto il mondo, con un’imputazione principale - quella di confondere gli automobilisti - e due conseguenze: non aiutare a trovare la strada (i cartelli di indicazione), aumentare il rischio di incidenti (i segnali di pericolo e di prescrizione). In tutta Italia ce ne sono 12 milioni (ma il dato è del 2002): in media, uno ogni 70 metri degli 830 mila chilometri di strade italiane. Ma uno studio realizzato nel 2001 dal 3M Centro studi ha censito su 100 chilometri di strada 3.500 cartelli, il che significa uno ogni 30 metri.

E a Roma quanti ce ne sono? Mantenendo la media di un segnale ogni 30 metri, e rapportandola ai 5.500 chilometri di strade della Capitale, sarebbero 183 mila, tranquillamente arrotondabili a 200 mila, aggiungendo tutta la nuova segnaletica installata sia per le limitazioni ambientali del traffico, sia per la creazione e l’ampliamento delle strisce blu.

Un segnale ogni 30 metri significa che, viaggiando a 20 chilometri orari, si hanno solo 5 secondi per leggere (e capire) un cartello, ma dato che la densità della segnaletica aumenta dalla periferia al centro - dove si concentrano i cartelli per ZTL e strisce blu - i tempi di «assimilazione» si riducono molto al di sotto di quei 5 secondi. Troppi, dunque. Non solo da leggere, ma anche da mantenere in buone condizioni. Il rapporto 2006 di Assosegnaletica, realizzato su 20 Comuni di 7 Province rappresentative del Paese, rivela che il 45,8% dei 6.931 cartelli monitorati è irregolare, soprattutto perché troppo vecchi, e quindi, sbiaditi, deformati, arrugginiti. Insomma illeggibili.

L’Automobile Club di Roma: ecco come monitorarli

L’Automobile Club Roma ha proposto una metodologia di classificazione delle criticità dei cartelli, per semplificare le procedure di monitoraggio. Ecco le categorie

1. Contraddittori.
Segnali che danno indicazioni antitetiche fra di loro.

2. Coperti.
Il segnale è coperto dalla vegetazione o da un altro segnale.

3. Imbrattati.
La segnaletica è coperta nelle sue indicazioni essenziali da verniciature, manifesti o adesivi.

4. Sbiaditi.
Il cartello è stato deteriorato dalla lunga esposizione e le sue indicazioni non sono più leggibili.

5. Affollati.
Le indicazioni sono troppe e la loro «decifrazione» non immediata rischia di distogliere l’attenzione dalla guida.

6. Confusi.
La segnaletica è insufficiente a chiarire le prescrizioni di circolazione o per carenza di informazioni o per difficoltà nell’interpretarle.

7. Lunghi.
Testo troppo lungo o con riferimenti legislativi (frequente nella ZTL) con caratteri non visibili a distanza o con casistiche (es.: orari differenziati) che richiedono un’attenta lettura da vicino.

8. Imprecisi.
Il segnale reca un’indicazione non attinente alla strada.

9. Vecchi.
Il segnale è ancora presente nonostante siano scaduti i termini di esposizione.
 


Scarica la ricerca  (752 KB) e partecipa anche tu, inviando la foto del segnale «sbagliato» e indicando la categoria.