Storia
Abbiamo notizia di forme di associazionismo tra i pochissimi fortunati proprietari di automobili a Roma sin dai primordi del motorismo romano: la rivista “La Stampa Sportiva” del marzo del 1903, ancor prima della nascita di un sistema di targatura dei veicoli (adottato dal 1907 e nel quale la provincia di Roma era identificata con il numero “55”), racconta che a Roma si costituì un Automobile Club ad “iniziativa di alcuni illustri e valenti cultori dell’automobilismo, fra i quali il Principe Prospero Colonna, il Conte Alessandro Buonaccorsi, il barone de Bildt, il Principe D. Alfonso Doria, il Principe D. Camillo Ruspoli, il duca D. Leopoldo Torlonia”, che elesse presidente il principe Doria.
Tuttavia, l’Automobile Club Roma, nella sua forma riconosciuta dall’ACI, fu costituito il 2 dicembre 1922 da 91 soci fondatori nella prima sede al primo piano di Via del Plebiscito, 112 a Roma.
Primo Presidente del Sodalizio fu eletto l’On. Conte Romeo Gallenga Stuart, Vice Presidenti il Gr. Uff. Luigi Picarelli e il Principe Lodovico Potenziani insieme ai Consiglieri Conte Giovanni Bonmartini, Ing. Cav. Uff. Mario Ferrero, Cav. Edoardo Garettoni, Cav. Uff. Serafino Hesemberger, Ing. Romolo Hinna Danesi, Avv. Domenico Japelli, Principe Massimiliano Lancellotti, Cav. Giuseppe Lezzi, Marchese Alberto Theodoli. Quale Segretario Generale fu designato il Gr. Uff. Tullio Leonardi che morì nel luglio 1927. Sappiamo che la prima sede sociale si trovava a Via del Parlamento, 9, dove oggi risiedono gli uffici della Camera dei Deputati.
In quel periodo a Roma circolavano 3.191 autovetture e 6.175 veicoli complessivi a fronte di un parco nazionale di poco più di 34.000 autovetture e 87.000 veicoli. Roma contava 1.189.751 abitanti.
L’automobile era privilegio di pochi e, pertanto, l’attività del Sodalizio romano era tutta incentrata nell’organizzazione di manifestazioni sportive. Si consideri che, a soli tre anni dalla fondazione, il 20 novembre 1925 Presidente e Segretario Generale dell’AC Roma furono ricevuti dal Presidente del Consiglio Mussolini, che accettò la presidenza d’onore del “Circuito di Roma” mentre i due rappresentanti furono ricevuti l’11 dicembre dal Re d’Italia, che concesse il Patrocinio alle due “importanti manifestazioni sportive che avranno luogo in primavera”.
Il 15 dicembre 1927 fu inaugurata la nuova sede in Via Gregoriana a Roma alla presenza della Principessa Mafalda di Savoia e del Principe d’Assia. A cinque anni dalla fondazione l’Automobile Club Roma contava 1.500 soci.
Fin dai primordi l’Automobile Club accompagnò l’evoluzione della mobilità a Roma: il 13 ottobre 1928 il Presidente Gallenga costituì “una Società Cooperativa tra i soci, allo scopo di mettere in rapporto diretto i produttori coi consumatori in materia automobilistica, facilitare il credito ed esercitare, promuovere e tutelare quanto può essere economicamente giovevole all'automobilismo in genere ed ai soci in ispecie”.
Il Presidente chiarì che “l'obiettivo principale della Cooperativa è quello di concorrere a facilitare e diffondere l'uso dell'automobile, di guisa che in definitiva l’azione della Cooperativa, mentre sarà regolatrice e calmieratrice dei prezzi del mercato automobilistico, finirà col giovare effettivamente non soltanto ai consumatori, ma anche agli industriali ed ai commercianti in quanto costituirà grande elemento di sviluppo per il commercio relativo.” La Cooperativa Soci Autoclub (C.S.A.) fissò la propria sede in Via del Plebiscito 112.
Nel corso degli anni, mantenendo ferma la tradizione che aveva animato lo spirito originario, le attività di interesse pubblico si incrementarono, accompagnate dal sempre più alto numero dei soci e dalle delegazioni convenzionate, in grado di fornire agli associati ed ai cittadini romani qualificati servizi di assistenza stradale e di consulenza per le pratiche automobilistiche.
Di pari passo proseguì l’impegno nella promozione della educazione stradale, dello sport automobilistico e la realizzazione di servizi destinati ai soci.
A suggellare il riconoscimento della valenza pubblica dell’Ente, due anni dopo il riconoscimento dell’ACI come Ente pubblico, con la legge 20 marzo 1975, n. 70, l’Automobile Club Roma, in forza del DPR 16 giugno 1977, n. 665, venne formalmente riconosciuto come ente pubblico non economico, con la qualifica di “ente necessario ai fini dello sviluppo economico, civile, culturale e democratico del Paese” preposto a “servizi di pubblico interesse”.
Ai sensi dello Statuto, l’Automobile Club Roma rappresenta, dunque, oggi nell’ambito del territorio della Città metropolitana di Roma, gli interessi generali in campo automobilistico e svolge, in armonia con le direttive dell’Ente federante, le attività che rientrano nei fini istituzionali dell’ACI stesso, presidiando sul territorio, a favore della collettività e delle Istituzioni, i molteplici versanti della mobilità.